Le 3 cose da sapere sui furti al sistema digitale dell’auto


Vi ricordate gli anni ’80 e ’90? Vetro rotto e autoradio sparita. Ma al giorno d’oggi i ladri non si accontentano più degli stereo, ma cercano di rubare gli interi sistemi di cosiddetto “infointrattenimento” (da infotainment), così sofisticati, tecnologici e preziosi. Questi impianti comprendono display touch, navigatore satellitare, radio, connessione Bluetooth allo smartphone per telefonare in vivavoce o ascoltare musica, ingressi aux e usb… insomma, tutto il cuore digitale dell’auto.

1. Attenti ai furti in questi luoghi

Il fenomeno è in crescita nel nord come nel sud Italia, come attestano le cronache. Ci sono organizzazioni criminali che sfruttano la manovalanza straniera per rimuovere i pezzi dall’auto e rivenderli.
Attenzione ai grandi spazi pubblici: parcheggi di centri commerciali, stazioni, aeroporti, etc. Da tener d’occhio anche gli autosaloni d’auto e le concessionarie.

2. Coinvolto anche il settore delle auto noleggiate

Tra le vittime ci sono anche le società di autonoleggio: l’impatto sul settore è notevole, soprattutto considerando il valore dell’impianto che di solito varia da 1.700 e 7.000 euro. Ci sono poi le spese di ripristino dell’auto. Giuseppe Benincasa, segretario generale di Aniasa, l’associazione che riunisce le società di autonoleggio, speiga: «Ci sono aziende del settore che per questo specifico fenomeno sono arrivate a spendere fino a 2 milioni di euro per le riparazioni».

3. Come avviene il furto e le auto più colpite

È presto spiegato: il ladro smonta il cruscotto ed estrae la consolle del sistema con tutti i pezzi annessi. L’operazione a volta è veloce e precisa, in altri casi l’effetto è devastante. Ciò avviene quando i ladri più sbrigativi si servono di una sega elettrica per tagliare plastica, radica, metallo. Impressionante.

I furti dei sistemi tech spesso sono ai danni delle auto tedesche: fate più attenzione se possedete una Mercedes, un’Audi, una BMW o una Volkswagen.

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