Di quanto è aumentato il costo del carburante in Italia nell’ultimo anno?


Vi siete accorti dell’aumento dei prezzi del carburante negli ultimi mesi? Oggi vi spieghiamo perché e quanto costa fare un pieno rispetto all’anno scorso.

Più euro versati, ma meno litri introdotti: cos’è successo in Italia?

Da gennaio a settembre 2017 è stato calcolato una diminuzione dei consumi di carburante da parte degli italiani, cioè sono stati introdotti meno litri di benzina o gasolio nel serbatoio della propria auto rispetto al periodo gennaio-settembre 2016. Il calo è dell’1,7%.

C’è però un apparente paradosso: gli italiani infatti hanno pagato di più rispetto al periodo precedente, come testimoniano gli studi del Centro studi Promotor su dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Quali sono le differenze di prezzo tra i periodi gennaio-settembre 2016 e 2017?

Spesa totale per i carburanti:

  • Gennaio-settembre 2017: 39,93 miliardi di euro
  • Gennaio-settembre 2016: 37,58 miliardi di euro
  • Variazione: +2,35 miliardi euro

Variazione nel prezzo dei carburanti:

  • benzina: +6,6% (da 1,431 € a litro a 1,525 € a litro, una differenza di circa 5 euro per ogni 50 litri fatti)
  • gasolio: +8,9% (da 1,265 €/l a 1,377 €/l, circa 6 euro in più per un rifornimento di 50 litri)

Perché il carburante costa di più?

L’Italia rimane il secondo Paese più caro d’Europa nei costi del carburante (solo l’Olanda ci batte).

Componente industriale: la maggiore spesa è dovuta alla quota degli incassi alla pompa che va alla produzione e alla distribuzione, passata da 12,2 a 14,5 miliardi di € (un aumento del +18,6%).

Componente fiscale: la parte più importante in valore assoluto è quella che va all’Erario. Essa è rimasta sostanzialmente invariata, segnando un aumento dello 0,3%. Significa che lo Stato ha incassato 25,42 miliardi di euro contro i 25,34 dei primi 9 mesi del 2016.

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